Valorizzazione dei prodotti DOP
L’attuale valutazione della referenza “ammiraglia” del nostro Caseificio, ossia il Puzzone di Moena DOP, presso la grande distribuzione determina un’oggettiva mortificazione del prodotto e un ben definito pregiudizio monetario, considerando il fatto che viene proposto a un prezzo quasi pari alla spesa per la sua produzione!!!!
E’ utile ricordare che tale referenza ha ottenuto in sede di Comunità Europea un riconoscimento di eccezionale importanza: la certificazione e il marchio DOP, (Denominazione di Origine Protetta), proprio ad indicare che si tratta di una prelibatezza tipica italiana di alta qualità, la cui zona d’origine e le tradizioni utilizzate tutt’ora per produrlo, lo rendono così peculiare da doverlo salvaguardare da contraffazioni.
Considerando l’eccezionalità del marchio DOP risulta evidente che tale peculiarità lattiero-casearia non può essere messa al pari livello commerciale rispetto ad altri prodotti, rispettabilissimi, ma non caratterizzati da un marchio di tale levatura.
Da questa considerazione si deve partire per capire che il nostro prodotto deve essere difeso da contraffazioni e valutato in base al lavoro imposto dal disciplinare a cui è vincolato. Tale certificazione, ad esempio, esclude l’utilizzo di latte ottenuto da bovine alimentate con insilati di qualunque tipo e/o con “misceloni” e/o utilizzando la tecnica del “piatto unico” od “unifeed”.
Analizzando inoltre il fatturato della DOP economy nazionale, relativo all’anno 2022, emerge che i prodotti DOP hanno superato la soglia di ben 20 miliardi, una cifra che rappresenta circa il 20% del fatturato complessivo dell’agroalimentare italiano e che delinea perfettamente lo spessore qualitativo DOP.
Il deprezzamento dei prodotti DOP solo per “compiacere” le dinamiche della grande distribuzione determina dinamiche non adeguate, rischiando di costringere le nostre aziende agricole a rivolgere lo sguardo a processi di produzione meno impegnativi e più redditizi con il rischio di veder scomparire “eccellenze e tradizioni” difficilmente sostituibili.
Si ritiene quindi necessaria una maggiore attenzione nei confronti dei prodotti DOP, un’attenzione che il nostro pubblico riconosce e valorizza, mentre al contrario la grande distribuzione tende a schiacciare ed uniformare, abbassandoli al livello di altri formaggi privi di un marchio registrato.
Siamo noi che dobbiamo avere rispetto e cura delle nostre “eccellenze” e proteggerle dalle leggi del mercato.